domenica 29 aprile 2012

Nei tempi

 

NEI TEMPI


La scrittura è il risultato di un processo progressivo, durato migliaia di anni ed avvenuto in modo indipendente nelle diverse parti del mondo.
Inizialmente per indicare oggetti, persone, animali o piante veniva usata la loro figura o un segno convenzionale, successivamente si è ricorsi ad una scrittura fonetica, basata sul meccanismo dei rebus, quindi ad una scrittura sillabica ed infine alla scrittura alfabetica.
I testi più antichi conosciuti risalgono alla fine del IV millennio a.C. e sono quasi tutti scritti in sumerico, scrittura fondamentalmente figurativa, a base di pittogrammi, creata dai Sumeri, primi abitanti dell'antica Mesopotamia. Questi testi, incisi su tavolette di argilla, sono stati rinvenuti nella città di Uruk. Si tratta di registrazioni di attività all'interno dei centri urbani (atti di matrimonio, cessioni di proprietà, espulsioni di funzionari), che, consentendoci di seguirne la trasformazione nel tempo, danno origine alla storia.

Tavoletta di argilla rinvenuta ad Uruk, 3100-2900 a.C.


Dall'evoluzione di questa fase di scrittura deriva la scrittura cuneiforme, costituita di pittogrammi, fonogrammi e segni numerici. La rappresentazione pittografica dei segni assume nel tempo un aspetto stilizzato; le linee, originariamente continue, vengono segmentate in una serie di tratti o cunei, diventando sempre più dissimili dalle forme originarie.
Il termine cuneiforme ha una motivazione tecnica: gli stili di canna con cui si scrive sulle tavolette in argilla sono a sezione triangolare allungata, a forma di cuneo. La scrittura cuneiforme si diffonde in Medio Oriente e viene usata dai Sumeri, dagli Accadi, dai Babilonesi e dagli Assiri, popolazioni di ceppo semitico, ma anche dagli Ittiti, di provenienza indoeuropea. Questo tipo di scrittura durerà millenni e verrà sostituito dalla scrittura alfabetica.
  
Testi di Fara, scrittura cuneiforme su argilla, 2600-2500 a.C


La scrittura geroglifica nasce nello stesso periodo di quella cuneiforme. Gli Egizi non scrivono su argilla, ma su papiro, legno e pareti di roccia levigata e, a differenza dei Sumeri, non ricorrono alla scrittura esclusivamente per i documenti contabili, bensì per un utilizzo molto più ampio. Anche la scrittura degli Egizi è mista, composta di fonogrammi, pittogrammi e determinativi. I fonogrammi di una sola lettera possono già considerarsi lettere dell'alfabeto, eppure gli Egizi li impiegano unicamente insieme ad altri caratteri.
Il termine geroglifico deriva dal greco e significa scrittura sacra, essendo considerata dagli Egizi un fenomeno divino.
Mentre l'uso della scrittura geroglifica è essenzialmente monumentale, con la semplificazione dei glifi nella scrittura ieratica e successivamente nella scrittura demotica sarà possibile realizzare ogni tipo di testo. La scrittura geroglifica si sviluppa dal 3400 a.C. fino al 396 d.C.; viene decifrata dal francese J. F. Champollion nel XIX secolo in seguito alla scoperta della Stele di Rosetta, incisa in geroglifico, demotico ed in greco.

Esempio di scrittura geroglifica egizia su papiro, 1285 a.C., Londra, British Museum


L'invenzione dell'alfabeto è attribuita ai Fenici; in realtà le prime testimonianze di scrittura alfabetica, risalenti al XIX secolo a.C., sono le iscrizioni di Wadi-el-Hol, ritrovate su una parete rocciosa in Egitto, lungo un'antica strada militare tra Tebe e Abydos. Si tratta di una scrittura molto semplice, impiegata da uomini di bassa provenienza sociale, per tracciare brevi iscrizioni, che, in seguito, diffondendosi presso i Fenici, viene perfezionata ed usata per il commercio.

La stele di Nora, con antiche iscrizioni in alfabeto fenicio


L'alfabeto fenicio dà origine alla scrittura greca, etrusca e latina. I Greci lo utilizzano dal IX secolo a.C., arricchendolo di segni per rappresentare le vocali. L'alfabeto greco, nato dopo il crollo della civiltà micenea e del sistema di scrittura lineare B, ha un'ampia diffusione nel mondo ellenistico; oggi, tuttavia, è limitato alla Grecia, pur sopravvivendo in parte nell'alfabeto cirillico. Le 24 lettere che conosciamo risalgono all'alfabeto ionico,  ufficialmente assunto da Atene nel 403 a.C. con l'editto di Archino.

Alfabeto greco arcaico su ceramica, Atene, Museo Archeologico Nazionale
  

Verso la fine dell'VIII secolo a.C. gli Etruschi vengono in contatto con i Greci nelle colonie, adottandone l'alfabeto. Anche i Romani, attraverso i continui rapporti con Greci ed Etruschi, ne assimilano l'alfabeto (VIII secolo a.C.), modificandolo ed esportandolo quindi in tutti i paesi dell'Impero, in continua espansione.

Iscrizione latina nel Colosseo, I secolo d.C.


Con le invasioni barbariche (166-476 d.C.) i monasteri diventano templi della scrittura ed i monaci i soli suoi depositari per secoli. La rinascita culturale all'epoca di Carlo Magno (VIII-IX secolo) promuove l'ampliamento delle biblioteche e degli scriptoria dei monasteri. Nel monastero di Corbie viene creato un nuovo stile di scrittura denominato scrittura carolina, che faciliterà il compito di trascrizione degli amanuensi.
La Riforma protestante, stimolando lo studio della Bibbia anche tra la popolazione, incrementa la conoscenza delle lettere e della scrittura, eppure il maggior contributo alla loro diffusione è dovuto all'adozione della stampa e all'impiego dei caratteri mobili di Johann Gutenberg nel XV secolo (l'invenzione della stampa è cinese e risale al VII secolo).
Il processo di stampa, nel tempo, diventa sempre più veloce: a metà '800 con le rotative, a fine '800 con l'invenzione del linotype e alla fine del XX secolo con la fotocomposizione e con l'editoria elettronica.

Il Sutra del Diamante in cinese, 868 d.C., Londra, British Library

 



L'avventura interminabile della scrittura continua nel nostro tempo con l'invenzione del computer, che soppianta quasi del tutto la macchina per scrivere (XIX secolo). Negli ultimi decenni i computer si sono affermati in tutto il mondo. Sconvolgendo abitudini secolari, sono entrati nelle nostre case permettendoci, attraverso la scrittura elettronica, di inserire o cancellare parole e frasi con un click e di redigere elaborati finiti, privi di correzioni. La scrittura per il web, invece, ci consente di mettere in relazione tra di loro vari documenti attraverso parole chiave, che, funzionando come collegamenti ipertestuali, ci autorizzano l'accesso ad informazioni aggiuntive (ipertesto).
  
 




Nessun commento:

Posta un commento